Racconti di vita

MALE(BENE)DETTA ADOLESCENZA

10 Maggio 2018

Ho sempre pensato all’adolescenza come ad un’altro “pianeta”. Un altrove rispetto alla vita fino a quel momento e un luogo molto diverso dalla vita che verrà dopo. Una terra di mezzo, un limbo dove tutto o quasi, si può sperimentare. Oso quasi dire che si dovrebbe fare: è il momento giusto, adatto e necessario a questo…una fase di passaggio, un momento unico e speciale. Non una malattia o una follia. Il pericolo intrinseco è evidente per chi l’ha già vissuta direttamente o per chi la sta vivendo adesso come genitore. Da passaggio a voragine il confine è molto sottile. Il rischio è altissimo. Ma non c’è una via di fuga o un’altra possibilità, bisogna viversela. L’adolescenza è il camminare come un funambolo su una corda sospesa nel vuoto. Quasi tutti e quasi certamente, si cade. Ci si salva con un mix personale ed unico di fattori che giocano a favore (non esistono ricette nè manuali e qui risiede il suo essere disarmante): famiglia e amore, conoscenza e cultura, passioni forti e coinvolgenti (lo sport prima di tutti ma anche le arti e gli hobbies), fortuna, intelligenza, spirito di soppravvivenza (quasi tutti ne possediamo in buona quantità) e infine banalmente il tempo; che piano piano ti traghetta sull’altra sponda del fiume, là dove devi andare…

 

OLIVA ALL’ASCOLANA

Era l’estate dei suoi quindici anni. La prima liceo era stata travolgente. Una nuova scuola in un’altra città, le materie, i compagni, i professori. Nessun volto nè un cognome noti a fare da punti di riferimento. Tutto era cambiato, più di tutto, lei. Stava assumendo una nuova forma. Non più bambina e non ancora ragazza. Si sentiva a metà. Trascinata via a forza da qualcosa che ancora la tratteneva. Non sono ancora pronta, sembrava dire il suo sguardo e tutto il suo essere.  Sentiva che la guerra che stava giocando era tra la voglia di scoprire tutto e la paura di perdersi. Solo molti anni dopo ha imparato a gestire le contraddizioni della vita. Non tutte e non sempre, tra l’altro.

Il primo alimento a cui aveva rinunciato era stata un’oliva all’ascolana. Se lo ricorda ancora. Anche oggi, dopo tanto tempo. Le adorava da quando era una bambina. La tradizione di famiglia voleva che si mangiassero una domenica si e una no. Il gran fritto alla toscana in memoria dell’audacia di una terra che segna l’anima delle persone, di famiglie intere anche solo attraverso i loro avi che l’hanno abitata.

L’ha “incontrata” quella sera, nell’albergo delle vacanze, al buffet. Era lì insieme a tante, su un vassoio di ceramica spessa, di produzione industriale,  ormai grigia, consumata dall’uso e dal detersivo. Portava i segni del tempo che passa. Come tutto.

Un ovetto abbrustolito e profumato che a lei sembrava prendere vita e parlare:

<<Dai, mangiami, suvvia, sono stato creato e cucinato per questo. Uno solo, me solo. Cosa vuoi che ti faccia?  Che differenza può fare?>>

A quel punto è diventato tutto più facile. Era sempre stata una ribelle. Una di quelle persone che per convincerle a fare qualche cosa devi proporre loro l’opposto.

Il rumore stridulo della sedia che si muove di scatto, un sorriso forzato, a denti stretti, per non far capire i suoi pensieri; e senza salutare si alzava da tavola e andava a fumare una sigaretta in quella strada buia davanti al mare, pronta a perdersi in esso, ad abbandonarsi; finalmente accolta da qualche cosa di più grande. Sentiva ancora addosso gli sguardi preoccupati e ansiosi,  intrisi di compassione. L’incapacità di comprendere e l’impossibilità di spiegare. Ma lei finalmente aveva vinto. Questa era la sensazione che albergava in quel momento nel suo cuore. Teneva stretto in una mano un trofeo immaginario. Senza alcun senso, di nessun peso.

Racconto di Laura Scatizzi.

Foto di Crisula Barbata. Fotografa e food blogger, founder NON solo porridge

https://www.facebook.com/nonsoloporridge/

A seguire alcuni link utili e di approfondimento sui disturbi alimentari.

http://espresso.repubblica.it/attualita/2017/03/14/news/anoressia-piu-malati-e-piu-giovani-i-disturbi-alimentari-sono-un-emergenza-sociale-1.297086?refresh_ce

https://minotauro.it

http://www.vocidellanima.it/content/bibliografia-essenziale-sui-disturbi-del-comportamento-alimentare

 

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