Racconti di vita

YOGA inclusivo

17 Giugno 2024

Vi scrivo queste mie parole perché vorrei condividere con voi alcune riflessioni, emozioni, esperienze e sensazioni provate durante questo percorso di yoga inclusivo all’interno dello spazio educativo. Per prima cosa ci tenevo a ringraziare tutti quanti per avermi permesso di poter realizzare questo laboratorio. Ringrazio il dirigente e le referenti per aver creduto in questo progetto, ringrazio i genitori per averlo accolto, e soprattutto i ragazzi e i loro docenti di sostegno ed educatori per la disponibilità, l’atteggiamento, l’impegno e il rispetto dimostrati durante tutto questo anno scolastico nei miei confronti e nei confronti della pratica dello Yoga. Credevo e tenevo molto a questo progetto.

Forse non tutti sanno che ho una disabilità sensoriale. Sono affetta da una sindrome che mi procura una sordità congenita dalla nascita (porto protesi acustiche dall’età di tre anni) e una retinopatia pigmentosa, una malattia degenerativa che colpisce la retina e di conseguenza la vista. 

Pratico yoga dall’età di 26 anni e posso dirvi con assoluta certezza che mi ha cambiato la vita, di più: è stato rivoluzionario. Dopo una laurea in pedagogia, diversi lavori in campi completamente diversi tra loro, otto anni fa mi sono iscritta all’accademia per insegnanti di yoga. Da cinque anni mi dedico all’insegnamento dello yoga fino ad oggi prevalentemente con adulti. Il mio intento e’ sempre stato quello di trasmettere quanto ho appreso sulla filosofia dello yoga e le sue pratiche condividendo alcune piccole ma sorprendenti scoperte di questo cammino ancora e sempre in divenire. 

Lo yoga è una pratica molto antica ed è molto difficile esprimere a parole un sapere e un’umanità che ha tre mila anni di storia, non è forse neanche la sede adatta. Proverò però a descrivere qualche aspetto dello yoga, che posso dirvi subito avere due particolarità: passa sempre attraverso il corpo, è sia un mezzo che un fine.

Questi sono alcuni degli aspetti sui quali abbiamo lavorato:

  • La pratica inizia sempre da una consapevolezza del corpo e da una consapevolezza del respiro
  • Attraverso alcune posizioni del corpo (asana) proviamo a sciogliere nodi, tensioni, blocchi sia fisici che psichici 
  • Impariamo ad attivare e praticare un ascolto consapevole e profondo del corpo e del respiro: imparare a “stare e vivere” il momento presente
  • Sentendo le sensazioni corporee attivate attraverso i propriocettori durante la pratica impariamo a connetterci con la nostra vitalità interna
  • Armonizzare e accordare le varie parti che compongono il nostro sé: corpo fisico, corpo respiratorio, corpo emozionale, corpo mentale e corpo spirituale
  • Imparare a concentrarci, rispettando i tempi del respiro e della pratica, i tempi della natura e dell’ordine naturale degli elementi anche all’interno del corpo 

È stata una grande sfida per me: non ci sono moltissimi testi o riferimenti a pratiche YOGA applicate a contesti come lo spazio educativo. Era assolutamente necessario adattarsi in qualche modo alle esigenze dei ragazzi senza perdere però di vista i presupposti, i concetti, gli strumenti propri dello yoga. Quello che ho cercato di fare è mettermi in ascolto dei ragazzi e cercare di capire cosa potessero sentire e come potessero sentirlo. Questa mi sembrava una buona base per poter condividere con loro la mia esperienza, anche mettendo a disposizione ciò che era stato importante per me.

Si tratta di un laboratorio e lo yoga che propongo si chiama Yoga Anubhava, che significa proprio esperienza. Era ed è il punto centrale di tutta la pratica. Posso dirvi che sono davvero sorpresa e piacevolmente colpita da come ognuno di loro con i propri tempi e con le proprie caratteristiche è riuscito ad entrare nella pratica. 

Ho imparato molto da tutti i ragazzi, è stata un’esperienza molto formativa che mi ha permesso di capire come lo yoga sia veramente adattabile alle esigenze di ognuno perché è una via personale e unica. Spero vivamente che i ragazzi abbiano trovato piacevolezza e gradevolezza in tutte le pratiche che abbiamo svolto insieme durante quest’anno. 

NAMASTÉ 

Laura Scatizzi

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