Interviste

Osteopatia: il triangolo equilatero della salute

26 Ottobre 2015

Sono passati quindici giorni dall’ultima volta e cinque lunghi anni dalla prima.  Dopo il parto di Emma ho sofferto di forti emicranie causate da una piccola fuoriuscita di liquido spinale durante l’epidurale. Questo è il motivo che mi ha portato dall’osteopata. La porta si apre ed entro nello studio, mi spoglio dei vestiti e di tutto il resto e mi sdraio sul lettino…

Ho chiesto ad Alice Barni, osteopata e docente di osteopatia craniale all’Istituto Superiore di Osteopatia (Milano) , di raccontarci qualcosa di più di quello che succede in quello studio…

Cos’è l’osteopatia? 

Definire l’osteopatia è un pò difficile. La definizione che la descrive meglio è medicina olistica e complementare. La parola olistica definisce il primo vero principio dell’osteopatia, con essa si intende  la visione della persona nella sua unità e in tutte le sue complessità, in tutte le sue dinamiche. Tratta la persona, non la sua malattia, per aiutarla a trovare il suo stato di Salute, il suo stato di bilanciamento che le permette di vivere bene e con una qualità di vita ottimale. Ho anche usato la parola complementare perché non credo che l’osteopatia basti all’essere umano. Proprio perché siamo olistici e siamo un’unica grande unità, dovremmo collaborare tutti insieme al benessere della persona. Con tutti intendo i medici, i farmaci, il maestro di yoga, il medico ayurvedico…il paziente stesso!

In cosa differisce l’osteopatia dalla fisioterapia tradizionale?

Sono completamente diverse. Il trattamento fisioterapico è mirato al recupero di alcune strutture dolenti attraverso manipolazioni o macchinari come tecar, tens, onde d’urto, etc., L’osteopatia invece indaga circa la natura e la causa del dolore che è visto come un amico e che pertanto indica che qualcosa non funziona come dovrebbe. L’origine del dolore può essere ovunque perché il corpo è un’unica grande unità e come tale funziona. Di più, se c’è una disfunzione alla spalla per esempio, c’è un naturale adattamento del corpo a discapito di altre strutture come ad esempio la schiena o la gamba, etc…Se però si tratta solo la spalla attraverso farmaci o manipolazioni, etc può essere che compaiano problemi in altre parti o che lo stesso si ripresenti nel tempo. Sapete perché? Perché non è stato cancellato a livello di informazione neurologica. Il lavoro dell’osteopatia è così fine che lavora sui tessuti più profondi, a livello del sistema neuro endocrino immunitario. Attraverso la mia manipolazione faccio arrivare un’informazione interna che cambia la risposta direttamente da dentro. È vero però che se è già presente un danno reale e non solo di funzione, il mio lavoro è complementare ad altri professionisti.

Alice, secondo la tua esperienza, credi che questa visione olistica sia condivisa e accettata oggi qui in Italia dall’ ambiente medico?

Adesso si, le cose stanno molto migliorando. Siamo sulla strada giusta. Prima venivamo guardati con molto sospetto. Tutto questo per ignoranza. Molti medici non sapevano cos’era l’osteopatia e come lavora. Oggi collaboro con quasi tutti i medici di base di Macherio e della zona, con i pediatri, con alcuni otorinolaringoiatri. Il mio ginecologo mi manda le sue gestanti perché si rende conto che io posso aiutarle nel parto!!

Quando tratti un paziente, tratti anche un piano che va al di là del fisico e di ciò che si vede?

Si. La persona ha un corpo fisico, un corpo fluidico e un corpo energetico e sono tra loro inscindibili: la persona è un unica grande unità. Gli osteopati, soprattutto quelli che hanno completato la loro formazione post laurea con lo studio della biodinamica, trattano il paziente su tutte e tre le dimensioni. La salute è un triangolo equilatero e  non si può trattare un solo piano. Non si può pensare di risolvere un problema sul corpo fisico se c’è un problema a livello fluidico o energetico!

Cosa si può fare attraverso l’osteopatia?

E’ una domanda difficile. Mi verrebbe da dirti tutto e niente. Tutto,  perché il corpo è dinamico e vitale. È in continuo mutamento ed evoluzione e quindi totipotente. L’osteopatia ti mette nelle condizioni di vivere al meglio. E niente perché l’osteopatia è solo un mezzo, ma la strada la devi percorrere tu. Io ti accompagno, tu sei il fine…è tutto molto personale…si tratta dell’antitesi della medicina tradizionale che lavora per protocolli senza considerare le storie personali che sono tra loro molto diverse!

Chi è il paziente ideale dell’osteopatia?

Il paziente ideale è il bambino. Basandoci sul fatto che noi non trattiamo la malattia ma la salute, dovremmo partire con l’inizio della vita di una persona e quindi dalla pancia della mamma in poi…l’osteopata è un “amico” che ti aiuta e ti mette nelle condizioni di affrontare gli eventi della vita al meglio. Penso a cambiamenti esterni come il passaggio alla scuola elementare che genera stress e paure oppure interni durante l’età dello sviluppo, un evento naturale ma traumatico che può far perdere la linea centrale e le sicurezze dell’infanzia. Così la colonna inizia a stortarsi e allora l’osteopatia ti aiuta a ritrovare equilibrio e sicurezza. Chiunque però, a tutte le età, può aver bisogno di essere riportato alla sua linea centrale. Fino alla fine, anche in punto di morte, l’osteopatia può dare una mano a gestire il dolore dell’abbandono, aiutando la persona a lasciare questo mondo…

C’è qualche aneddoto che ti piacerebbe raccontarci?

Si. Tanti anni fa una mamma mi portò un bambino con dei sintomi particolari. Il pediatra non riusciva a capire l’origine del problema. Dopo una serie di esami si è scoperto che aveva un problema reumatico di origine batterica. Per questa ragione ha dovuto assumere forti dosi di penicillina. Io ho continuato comunque a trattarlo per aiutare il suo fegato a smaltire i farmaci. Qualche anno dopo quel bimbo cadde e la sua mamma voleva portarlo all’ospedale ma lui le disse: “No mamma, è solo una botta. Portami da Alice!”. E’ stata una grande soddisfazione e la conferma che i bambini sanno cosa è meglio per loro…basta saperli ascoltare!

 

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