Libri

Il teorema del caffè: un po’ di zucchero e un po’ di economia

11 Maggio 2015

Sono stata invitata alla presentazione del libro “Il teorema del caffè”di Paolo Iacci, Professore universitario, consulente di diverse aziende e specializzato in management. Dopo aver scritto diversi libri tecnici, manuali e testi universitari, da qualche anno si è votato alla semplicità e alla leggerezza. Perché è quello che la gente vuole leggere, ha dichiarato lui stesso.

L’autore osserva come il rito del caffè alle 8,00 del mattino in un bar del centro di Milano (ma potrebbe essere Roma o Palermo) assomigli più ad un orgia consumistica che ad un rito pratico e veloce. Macchiato caldo, americano in tazza grande con acqua calda a parte, mocaccino, caffè al ginseng, ecc ecc ecc. I baristi confermano che negli ultimi 5 anni la situazione  è degenerata! Si può dire allora che in un momento di crisi le persone sono costrette a spendere meno ma  pretendono di più. In altre parole: Più crisi, meno spesa, cresce la richiesta di un servizio personalizzato.

Sarà perché si ha meno che si vuole di più.

E’ a questo punto che entrano in gioco le aziende italiane. Si tratta per le società di un paradosso: devono spendere meno per contenere i costi ma l’offerta deve esser super elastica e super personalizzata. Non è facile. Negli ultimi 6 anni un terzo dei dirigenti sono stati licenziati e non reintegrati. E’ diminuita così la capacità decisionale delle aziende. La formazione è calata del 50-60 %. Le aziende italiane sono vecchie e non investono in loro stesse. Tutto questo porta il paese in un impasse.

L’Italia è la nazione con il maggior numero di imprese per abitante. Siamo sempre stati un’economia fatta di piccole medie imprese. Dal 2012 ad oggi però i maggior creatori di attività sono extracomunitari. Abbiamo perso la voglia di fare. Forse è caduta completamente la fiducia degli italiani nelle istituzioni, nel prossimo, nel futuro.

La crisi è mondiale e nessuno ha più certezze. Fino a dieci anni fa gli economisti di Harvard davano ricette infallibili e sicure, seguendo le quali si aveva sicuramente successo! Oggi è un po’ diverso. E’ a questo punto che l’autore racconta la storia della mappa.

Un gruppo di cittadini svizzeri parte per l’esercitazione annuale volontaria di prove di guerra sulle Alpi. Arrivati al campo base il primo gruppo parte per il secondo campo dove viene bloccato per tre giorni da una bufera di neve. Il comandante tenta più volte di partire dal campo base per recuperare il gruppo disperso ma non ci riesce. La tormenta non accenna a diminuire. Dopo una settimana finalmente il cielo si apre e spunta il sole. Il giorno successivo il primo gruppo giunge salvo al campo base. Il comandante stupito chiede come si siano salvati:

“dopo tre giorni di bufera siamo riusciti a trovare riparo in una grotta ma prima siamo scivolati in un crepaccio dove abbiamo perso tutti gli zaini tranne uno. Le possibilità di sopravvivenza erano nulle soprattutto perché non avevamo bussole. Solo dopo due giorni, quando i viveri erano praticamente terminati, uno di noi ha trovato in una tasca laterale dello zaino una mappa. Abbiamo cominciato a seguire il sentiero tracciato e siamo giunti al campo base”.  

Il comandante dubbioso chiede di vedere la mappa e…scopre che si tratta di una cartina delle Ande!

Per uscire dalla crisi, anzi dalle crisi di questo nuovo millennio (economica, climatica, educativa e umana)  dobbiamo far saltare i nostri schemi mentali, attivare una rivoluzione di paradigma  e trovare una soluzione prima che sia troppo tardi: dobbiamo scoprire e seguire la nostra mappa!

You Might Also Like

No Comments

Leave a Reply